Fabio Mangolini

sono un attore, regista e mi occupo di pedagogia teatrale. Una frase di Zeami mi accompagna da sempre: “Non dimenticate mai i vostri inizi”

Workshop:
L’Attore e la Maschera nella Commedia dell’Arte
Diretto:
Fabio Mangolini
Periodo:
Dal 18 al 30 Luglio 2023

Fabio Mangolini

sono un attore, regista e mi occupo di pedagogia teatrale. Una frase di Zeami mi accompagna da sempre: “Non dimenticate mai i vostri inizi”

Workshop:
L’Attore e la Maschera nella Commedia dell’Arte
Diretto:
Fabio Mangolini
Periodo:
Dal 18 al 30 Luglio 2023

Workshop

L’Arte dell’Attore e la Maschera

Questo primo workshop si rivolge a studenti di teatro e di arti performative, professionisti, amatori, ed intende aprire le porte del mondo dell’arte dell’attore con la maschera. Si studieranno la maschera neutra, la maschera larvale, la maschera “di carattere”, la mezza maschera grottesca. 

Si sperimenterà inoltre con maschere di diversi materiali: stoffa, carta… Infine lavoreremo sulla drammaturgia collegata all’arte della maschera.

Alla fine dello stage verrà proposta una presentazione pubblica del lavoro svolto.

Costo
800 €

L’Attore e la Maschera nella Commedia dell’Arte

Il workshop si dirige a tutte e tutti coloro che hanno già avuto esperienze di teatro e, in particolare, a tutte e tutti coloro che hanno già studiato in passato l’arte dell’attore con la maschera. Si tratta, pertanto, di un corso avanzato in cui si approfondirà l’arte dell’attore e della maschera nella Commedia dell’Arte.

Tra le materie di studio anche scherma teatrale e combattimento scenico, canto madrigalesco, acrobatica teatrale, il tutto in vista del montaggio del canovaccio di fine corso che verrà presentato al pubblico nelle due serate conclusive.

I corsi sono a numero chiuso per un massimo di 15 allievi. Qualora il numero delle domande pervenute fosse superiore alla disponibilità dei posti, si adotterà il criterio di priorità cronologica d’iscrizione dopo aver valutato il curriculum e le motivazioni. Al momento dell’iscrizione verrà richiesto un rapido colloquio in videochiamata.

Il Workshop si terrà presso il Centro Teatro Universitario dell’Università di Ferrara.


Costo
1000 €

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Fabio Mangolini

L’attore

Nasco come attore e il rapporto con il pubblico, con il suo respiro, è per me una necessità vitale. Credo nell’attore lucido, sempre in stato di allerta, consapevole dei segni che sta producendo.

Il regista

Mi sono avvicinato alla regia già durante gli anni della formazione all’Ecole Marceau. Mi ritrovo nell’immaginare e nel veder crescere un progetto artistico collettivo. Ed è vero quanto diceva Peter Brook: il regista è sempre un impostore, una guida nella notte che non conosce il territorio, ma che deve comunque proseguire e fare da guida agli altri.

Il pedagogo

È avvenuto un giorno, quasi per caso, con la necessità di trasmettere quanto avevo tra le mani. Attraverso il teatro e l’insegnamento del teatro cerco di comprendere cosa si celi nell’uomo. Anche se, come diceva Cervantes: “morirò vecchio e non sarò riuscito a comprendere l’animale bipede che chiamano uomo, ogni individuo è una varietà della sua specie”.

L’autore

Una necessità, la scrittura. Testi teatrali, saggi, articoli.

I miei lavori

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Recensioni

“Gestos y coreografía, inflexiones vocales y dicción paródica, son elementos descrito por el protagonista que plasma eficazmente Fabio Mangolini, mostrando su habilidad en los movimientos corales de los actores, en la integración de danzas de lejano sabor arabizante y en brevisimas escenas de contenido fuertemente cómico.”
Chema Paz Gago – Primer Acto 282 1/2000
“Admirablement dirigé par Fabio Mangolini, qu’on découvre pour la première fois chez nous, ce solo est intelligemment mené. Le metteur en scène a eu l’excellente idée d’offrir des plages de silence pour qu’à part soi chacun imagine le génie musical de ce Novecento.”
Sophie Creuz – L’Echo 27.1.2000
Un metteur en scène italien, Fabio Mangolini, qu’on aimerait voir plus souvent chez nous.
Christian Jade – RTBF 25.1.2000
“Per andare a teatro fai i compiti e leggi tutto il testo de LE SEDIE di Ionesco, non è semplice capire un testo di teatro scritto e non recitato, troppi percorsi mentali scoperti tra una battuta e l’altra, troppi silenzi che non evocano nulla, singulti, singhiozzi, che restano lì, appunti del drammaturgo. Non era semplice affrontare ieri sera lo spettacolo, partendo da una lettura del testo. Non sarebbe mai facile, ma con Ionesco…
Una persona del pubblico dopo aver assistito a “Le sedie” di Ionesco:
Sul palco si disvela, invece. Lo disvelano, correttamente, i due attori, che con maestria dipanano il racconto non racconto. Sul palco ogni silenzio, ogni discorso non-sense, assume un significato o mille significati, ognuno ci legge ciò che può, ma comunque è una lettura profonda, che scava nell’animo di ognuno. Leggi le critiche altrui, leggi le letture altrui e non puoi che concordare, sono tutte corrette, e come potrebbe essere altrimenti? poi ti tieni strettamente le tue visioni, le tue interpretazioni, o le misceli con le altre in una apertura di sensi e percezioni…” E invece, la meraviglia, la bellezza. Caterina Casini e Fabio Mangolini lo interpretano meravigliosamente, il testo assume un corpo e una intensità e una profondità che sulla carta, leggendo battuta dopo battuta e indicazione dopo indicazione, non si trova o si fa fatica a trovarla.
hema Paz Gago – Primer Acto 282 1/2000
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“Gestos y coreografía, inflexiones vocales y dicción paródica, son elementos descrito por el protagonista que plasma eficazmente Fabio Mangolini, mostrando su habilidad en los movimientos corales de los actores, en la integración de danzas de lejano sabor arabizante y en brevisimas escenas de contenido fuertemente cómico.”
Sophie Creuz – L’Echo 27.1.2000
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“Admirablement dirigé par Fabio Mangolini, qu’on découvre pour la première fois chez nous, ce solo est intelligemment mené. Le metteur en scène a eu l’excellente idée d’offrir des plages de silence pour qu’à part soi chacun imagine le génie musical de ce Novecento.”
Christian Jade – RTBF 25.1.2000
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Un metteur en scène italien, Fabio Mangolini, qu’on aimerait voir plus souvent chez nous.
Una persona del pubblico dopo aver assistito a “Le sedie” di Ionesco:
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“Per andare a teatro fai i compiti e leggi tutto il testo de LE SEDIE di Ionesco, non è semplice capire un testo di teatro scritto e non recitato, troppi percorsi mentali scoperti tra una battuta e l’altra, troppi silenzi che non evocano nulla, singulti, singhiozzi, che restano lì, appunti del drammaturgo. Non era semplice affrontare ieri sera lo spettacolo, partendo da una lettura del testo. Non sarebbe mai facile, ma con Ionesco…
E invece, la meraviglia, la bellezza. Caterina Casini e Fabio Mangolini lo interpretano meravigliosamente, il testo assume un corpo e una intensità e una profondità che sulla carta, leggendo battuta dopo battuta e indicazione dopo indicazione, non si trova o si fa fatica a trovarla. Sul palco si disvela, invece. Lo disvelano, correttamente, i due attori, che con maestria dipanano il racconto non racconto. Sul palco ogni silenzio, ogni discorso non-sense, assume un significato o mille significati, ognuno ci legge ciò che può, ma comunque è una lettura profonda, che scava nell’animo di ognuno. Leggi le critiche altrui, leggi le letture altrui e non puoi che concordare, sono tutte corrette, e come potrebbe essere altrimenti? poi ti tieni strettamente le tue visioni, le tue interpretazioni, o le misceli con le altre in una apertura di sensi e percezioni…”